Je sto vicino a te

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Curiosità
  • Questa è l’opera più grande che Daniele Hope Nitti ha dipinto tra Italia ed Europa
  • Ai bambini del Parco è stato consegnato un libro ispirato al “Grande libro delle piccole cose” di Keith Haring, su cui Daniele Hope Nitti ha realizzato un suo personalissimo disegno
  • Durante l’ultimo incontro della seconda fase dei laboratori creativi, i bambini hanno disegnato una personalissima visione del concetto di abitazione

Je sto vicino a te

Si intitola “Je sto vicino a te” la sesta opera realizzata dallo street artista pugliese Daniele Nitti, in arte Hope, al Parco dei Murales di Napoli Est, che rappresenta il valore della solidarietà.

In seguito alle numerose attività laboratoriali sviluppate nei mesi scorsi con la partecipazione di mamme, adolescenti e bambini che vivono nel complesso residenziale, sono emersi, dopo la pausa estiva, temi riguardanti l’importanza e il valore dello stare bene insieme, di collaborazione e condivisione. Con l’aiuto dei volontari del Servizio Civile Nazionale e del team di INWARD, queste esigenze sono state tradotte da Daniele Nitti, che ha saputo sviluppare un’opera in grado di sintetizzare uno dei principali valori dell’umanità.

Su un meraviglioso sfondo stellato è stato rappresentato dall’artista quello che sembra essere un piccolo villaggio, metafora di una periferia ideale dove, tra case e viuzze, sono stati disegnati, con grande eleganza di stile, bambini, ragazzi e adulti intenti a svolgere anche le più semplici mansioni di vita quotidiana. Tutti sembrano felici di collaborare l’un l’altro rinforzando così il significato di solidarietà come rapporto di fratellanza che unisce i membri di un’intera comunità. Le case, rese dall’artista come palafitte, sembrano insistere su una grande distesa d’acqua, collegate le une alle altre da tanti piccoli ponti, gli stessi che un tempo solcavano le acque del Sebeto che bagnavano il territorio orientale di Napoli prima che nel XX secolo venissero definitivamente cancellate dal rapido sviluppo industriale e dai quali deriva l’attuale nome del quartiere, Ponticelli.

Il titolo, in lingua napoletana come le altre opere del Parco dei Murales, è anche un omaggio al grande Pino Daniele, in grado di esprimere l’importanza di contare gli uni sugli altri, solidalmente, tra prossimità e vicinato.

I suoi riconoscibili disegni, dal tratto molto preciso e dettagliato, raccontano uno spazio surreale in un tempo sospeso. Le costellazioni, invece, tracciano la via per ritrovare le origini del nostro essere nella sua più assoluta semplicità e autenticità rivelando incanto, purezza ed emozione. L’importanza dell’aiuto reciproco, materiale o immateriale, è stato condiviso soprattutto con i più giovani partendo da piccole piacevoli azioni, come un’operazione di volantinaggio lungo via Aldo Merola, con lo scopo di coinvolgere la comunità ponticellese, oppure come l’attiva partecipazione dei residenti alla tinteggiatura degli androni del grande complesso residenziale.

L’intervento è stato curato da INWARD con il supporto del MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”.

Con il supporto del MiBACT e di SIAE, nell'ambito dell'iniziativa "Sillumina - Copia privata per i giovani, per la cultura"